Milvio Ponte vs Lack00
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Ci rimbocchiamo le maniche dopo la prima debacle a Ponte Tazio. Settembre 2014.
La dimensione "mercatino" è necessaria (ok, forse, boh) ma la nostra indole è un'altra anche se non sappiamo ancora quale esattamente.
Oggi scendiamo in campo e giochiamo contro lo storico Ponte Milvio.
Sembra come una metafora proprio sotto l'Olimpico.
Giochiamo sui social tirando fuori immagini di Laudrup e Elkjær.
Le poltrone accompagnano sempre i biglietti da visita.
Ma stavolta esibiamo fieri la nostra prima libreria.
C'è anche un oggetto non identificato dall'incredibile patina cerulea che per la famosa "sindrome dell'abbandono" (vedi post "Ponte Tazio - La prima volta") rapirà da lì in poi il mio cuore al posto della poltrona a righe dal bracciolo bruciato.
E pensare che avevo tentato di imparare a...restaurare. Pensiero durato una settimana. Giovanni aka "Jedi Master Jedi" - ovvero il nostro restauratore - ancora ride quando ripensa ai miei pollici non opponibili.
Eppure il lavoro su quella credenza di un azzurro incredibile è sicuramente servito come team building: mentre lui restaurava, io cucinavo carbonare.
Ma il ricordo di Ponte Milvio è legato indissolubilmente alla nostra prima libreria.
Non facemmo in tempo a rientrare in Lab che iniziò un piacevole scambio di mail con Benedetta da Pisa, interessata proprio alla libreria. Poco dopo confermò la sua richiesta e noi decidemmo di non spedirla bensì di affittare un furgone, caricarla insieme ad un'altra credenza alta e partire verso Pisa per una gita fuori porta e tornare la sera.
Successe qualcosa di..."magico" fra lo scambio di mail (forse) ed il nostro arrivo.
Margherita (la figlia di Benedetta e Cristiano) al nostro arrivo ci aprì la porta regalandoci il disegno della sua nuova libreria che tanto stava aspettando e nel giro di pochi minuti ci ritrovammo tutti insieme, famiglia al completo compresi i nonni, con le gambe sotto al tavolo e kg di tortelloni fatti in casa sopra la tovaglia.
Un pomeriggio dalle sensazioni umane forti, tante, e il ritorno verso Roma assorti ognuno nelle proprie percezioni nei confronti della vita.
E poi nessuno sapeva che proprio mentre eravamo lì la piccola Margherita avrebbe ricevuto dalla mamma mesi dopo un altro regalo ancora più grande... il piccolo Ruggero :))